Rhona Flin, Paul O’Connor, Margaret Crichton
Il front-line della sicurezza
Collana: La Cultura della Sicurezza
Il front-line della sicurezza. Guida alle non-technical skills
Le analisi relative a diversi settori industriali hanno mostrato che più dell’80% delle cause degli incidenti può essere attribuita ai fattori umani. Da ciò discende la necessità di comprendere le dimensioni umane associate alle singole operazioni e in particolare i comportamenti dei lavoratori al front-line dell’organizzazione. Gli errori umani non possono essere eliminati, ma è possibile individuarli, minimizzarli e mitigarli favorendo la diffusione di competenze non tecniche (le Non Technical Skill) utili alla gestione dei rischi e delle richieste provenienti dai compiti lavorativi.
La definizione di Non-Technical Skill (NTS) che sta alla base di questo libro è “Abilità cognitive, sociali e personali, complementari alle competenze tecniche, che contribuiscono all’attivazione di performance lavorative sicure ed efficaci”. Questo libro è stato scritto principalmente per favorire lo sviluppo professionale e per la progettazione di corsi di formazione basati sulle NTS, sulla sicurezza e sui limiti della performance umana. Gli argomenti descritti sono rivolti a chi opera nei settori dello sviluppo Risorse Umana e della Sicurezza nonché a studenti universitari.
Erik Hollnagel
Safety-I e Safety-II
Collana: La Cultura della Sicurezza
Safety-I e Safety-II. Il passato e il futuro del safety management.
La sicurezza, tradizionalmente, è stata definita come la condizione in cui il numero di eventi avversi è il più basso possibile (Safety-I). Da una prospettiva Safety-I, lo scopo della gestione della sicurezza è garantire che il numero di eventi avversi resti il più basso possibile. Questo significa che la gestione della sicurezza deve partire dalle manifestazioni dell’assenza della sicurezza e che, paradossalmente, la sicurezza è misurata contando il numero di casi dove essa fallisce piuttosto che il numero di casi in cui essa ha successo.
Ciò inevitabilmente conduce a un approccio reattivo basato sulla risposta a ciò che va male o ciò che è riconosciuto come un rischio, qualcosa che potrebbe andare male. Da una prospettiva Safety-II, invece, la sicurezza è misurata contando il numero di casi in cui le cose vanno bene. Per fare ciò, la gestione della sicurezza non può essere soltanto reattiva, ma deve essere anche proattiva. Questo libro analizza e spiega i principi che stanno dietro entrambi gli approcci e li usa per considerare il passato e il futuro della gestione ella sicurezza.
Attilio Pagano
Sicurezza a 3D
Collana: Le sGuide
Sicurezza a 3D.
Non è scritto nelle stelle che la dimensione più critica è il comportamento dei lavoratori
Indice
-Sicurezza a 3D (introduzione)
-Comportamento e sicurezza
-Il comportamento a rischio
-Alle radici del comportamento insicuro: errori e violazioni
-Comportamento: ACT e ACTION
-L’ACCESSO AGLI ANTECEDENTI DELL’ACT
-LE COMPETENZE NECESSARIE
-Sapere distinguere i concetti di pericolo e di rischio
-Aspetti cognitivi del ri-‐conoscimento dei pericoli: le categorie osservative
-Aspetti metacognitivi del ri-‐conocimento dei pericoli: la percezione
-L’esercizio delle competenze
-Il ruolo dell’osservazione sociale per l’autosservazione e la consapevolezza situazionale
-Il CORSO DI FORMAZIONE “percezione del rischio. La prova del 9 della sicurezza”
-Il progetto FORMATIVO “Il selfie della sicurezza”
-Sicurezza a 3D (conclusione)
-La dimensione Gestione
-La dimensione Pericoli
Attilio Pagano
La mia penna è pericolosa?
Collana: Le sGuide
La mia penna è pericolosa? Riflessioni su salute e sicurezza per la consapevolezza dei lavoratori durante e oltre il lavoro
La mia penna è pericolosa?
Questa è la domanda con cui, da diversi anni, inizio molti dei corsi che conduco in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Le risposte che raccolgo dai partecipanti sono lo spunto iniziale di un percorso che porta a collocare i temi della prevenzione e della gestione dei rischi per salute e sicurezza ben lontano dai consueti territori tecnico normativi.
In questo testo, ho riunito gli argomenti, le letture critiche delle norme vigenti e le divagazioni con cui accompagno i partecipanti ai corsi di formazione che conduco a portare questi temi nello spazio popolato dai processi individuali e organizzativi dove costruiamo (o non costruiamo) la sicurezza.
La macrostruttura del libro corrisponde ai contenuti della formazione generale di lavoratori indicati dal punto quarto dell’Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011. La stesura degli argomenti , invece, corrisponde a quelle che nel corso di oltre 20 anni di attività ho imparato a riconoscere come le condizioni conoscitive necessarie per chiedere ai lavoratori di “prendersi cura”.
Antonio Zuliani
I comportamenti umani nelle situazioni critiche e di emergenze.
Collana: Le formiche
I comportamenti umani nelle situazioni critiche e di emergenze.
La preoccupazione per l’accadimento di situazioni critiche e di emergenza attraversa la nostra società ai più diversi livelli.
Il tratto comune a queste esperienze è l’interazione con organizzazioni complesse. Interazione che potrebbe anche non essere cercata, ma, in qualche modo, subita. Pensiamo alla condizione di chi abita o lavora in zone raggiungibili dagli effetti di grandi incidenti industriali.
Chiediamoci: che cosa caratterizza le organizzazioni complesse e perché questa caratteristica ha a che fare con le emergenze?
Questo libro aiuta a comprendere il comportamento nelle situazioni critiche e di emergenza a partire dai suoi antecedenti cognitivi ed emotivi perché, proprio agendo sui fattori di influenza di tali. antecedenti, sarà più probabile prevenire e gestire le situazioni critiche e di emergenza meglio, molto meglio, di quanto si possa fare basandosi sul solo approccio tecnico normativo.