Nel 2015 i Vigili del Fuoco hanno eseguito, 234.675 interventi per incendi ed esplosioni (+ 21,6% rispetto al 2014), di cui in Lombardia 25.725. Evidentemente è un accadimento NON così improbabile.
Nella sola provincia di Milano (e Milano) gli interventi per incendi e esplosioni sono stati 10.195 (una media di 28 interventi al giorno). La fascia oraria con il maggiore numero di interventi è dalle 17 alle 18 con il 6,7% del totale. Il tempo medio di arrivo in posto da parte dei Vigili del Fuoco è di 13,5 minuti con un successivo tempo complessivo di intervento di 46,9 minuti.
13,5 minuti sono veramente tanti. E dove siete voi, quanto tempo ci mettono?
Nei 13,5 minuti di tempo di attesa dei soccorritori (valore medio) come e cosa possiamo fare per gestire in sicurezza l’evento e, non meno importante, per predisporre quanto potrà essere di aiuto ai soccorritori al loro arrivo?
Questi dati (relativi solo a incendi ed esplosioni, senza contare fughe gas, dispersioni idriche, dissesti statici, ecc..) rafforzano l’idea che vi è una assoluta necessità di considerare la formazione in materia di gestione delle emergenze non solo come un mero adempimento normativo bensì come un fondamentale strumento di formazione pratica utile a gestire eventi che possono manifestarsi nella vita lavorativa di ogni azienda.
E’ stato studiato un modello a indicatori per determinare il livello di efficacia del sistema di gestione delle emergenze attraverso l’osservazione delle simulazioni di emergenza. Il progetto è articola in 5 fasi:
- Fase 1 – Osservazione
- Fase 2 – Formazione
- Fase 3 – Assistenza
- Fase 4 – Monitoraggio
- Fase 5 – Addestramento
Fase 1 – Osservazione
La fase di Osservazione consiste nel seguire lo svolgimento di una prova di emergenza già in calendario o organizzata ad hoc effettuando rilievi audio-visivi dell’attività e delle interazioni comunicative, anche al fine di preparare materiale per la successiva fase di formazione.
L’osservazione avviene in forma il più possibile non interferente e riguarda simultaneamente più attività.
La fase di osservazione comprende anche il riesame delle osservazioni, la redazione del relativo rapporto e la produzione del materiale di formazione sulla base delle registrazioni audiovisive.
Alla fine della fase 1 viene redatto un rapporto di osservazione funzionale alle successive fasi e viene calcolato il RATING DI AVVIO – FASE 1.
Fase 2 – Formazione
Il corso di formazione del personale ha la durata di una giornata. Prendendo spunto dal riesame del materiale rilevato in occasione della prova osservata, il partecipante viene stimolato a prendere consapevolezza del proprio contributo (esercizio di competenze tecniche e non tecniche) al processo di gestione di una emergenza.
Nella fattispecie, particolare spazio verrà dato ai seguenti obiettivi di apprendimento:
- comunicare efficacemente con gli altri soggetti del sistema intra-organizzativo ed inter-organizzativo;
- riconoscere e sapere gestire le caratteristiche del processo di decisione in situazioni di emergenza;
- prepararsi a svolgere con efficienza la propria parte in alcuni script operativi corrispondenti situazioni di crisi prevedibili e a riconoscere le circostanze variabili che possono rendere questi script non più idonei a fronteggiare le situazioni contingenti.
Fase 3 – Assistenza
La fase di assistenza si rende necessaria nel momento in cui durante la fase 1 di Osservazione si rileva che:
- l’attuazione della procedura di gestione dell’emergenza risulta farraginosa;
- alcune fasi previste nella procedura non vengono attuate;
- la procedura ha qualche lacuna o incongruenza.
In questa fase, il focus non è sull’attuazione della procedura, quanto sulle caratteristiche della stessa.
Fase 4 – Monitoraggio
Il monitoraggio di una prova di emergenza ha come scopo la verifica degli obiettivi di apprendimento dell’attività formativa. Questa fase può essere attuata con due modalità alternative:
Opzione 4.1. Ripetizione dello schema di osservazione attuato con la fase 1.
Opzione 4.2. Limitazione dello schema di osservazione alle sole attività e comportamenti messi in campo nelle attività lungo la linea.
Indipendentemente dall’opzione che si attua, si intende:
- rilevare l’efficacia dell’azione formativa e l’avvio delle attività di apprendimento organizzativo.
- monitorare la protezione e i comportamenti degli operatori.
Alla fine della fase 4, viene redatto un rapporto di osservazione che sarà funzionale alla successiva fase e agli sviluppi futuri e viene calcolato il RATING DI CHIUSURA – FASE 4
Fase 5 – Follow up
La fase di Follow up riguarda la progettazione di un piano pluriennale di prove di emergenza funzionale a un obiettivo di lungo respiro. Accade spesso che, pur partendo da obiettivi di apprendimento del sistema già definiti, altre criticità (legate alla consapevolezza come all’attuazione) emergono durante le simulazioni. In questa fase, si accompagnano le persone del gruppo di lavoro a elaborare un piano pluriennale basato su una strategia di apprendimento organizzativo strutturato che può comprendere:
- elaborazione di scenari di crisi;
- progettazione di intoppi e interferenze da mettere in atto durante le esercitazioni per stressare le capacità di adattamento e presa di decisione.
Dove abbiamo attuato questo progetto:
- ITG – Infrastrutture trasporto gas
In particolare il progetto calato sulle loro esigenze specifiche ha assunto queste caratteristiche:
Fase 1 – Osservazione
- L’osservazione della simulazione è stata svolta con 3 squadre che coprivano tre punti di osservazione in 3 aree geografiche distinte.
Fase 2 – Formazione
- Formazioni incentrata sulle criticità emerse in sede di simulazione, NON incentrata sull’applicazione delle procedura di emergenza.
Fase 3 – Assistenza
- Revisione del piano di emergenza
Fase 4 – Monitoraggio di una prova di emergenza
- Opzione 4.2. Limitazione dello schema di osservazione alle sole attività e comportamenti messi in campo nelle attività svolte in un punto di osservazione